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mercoledì 17 agosto 2016

Un nuovo inizio

E’ ancora bruciante la ferita per la cessione di Higuaìn che si resta increduli al pensiero che stia per iniziare un'altra stagione ma a guidare l’attacco del Napoli non ci sarà più il fuoriclasse argentino. Ma si sa “the show must  go on”  lo spettacolo deve continuare, per cui soffermarsi sul come si sia arrivati a questo, se sia stata più colpa del calciatore o del Presidente, sul perché di una scelta che ai piu è sembrata incomprensibile,  oggi appare anacronistico. E’ successo  punto.  E il tifoso per l’amore che deve avere per la  maglia, ha il dovere di guardare avanti.   Già avanti! 
All’unisono esperti e meno esperti hanno attribuito ai bianconeri il sesto scudetto di fila. D’altronde osservano come la Juve + Higuain = corazzata imbattibile, ma si sa quanto azzardato sia applicare la matematica al calcio. La favola Leicester insegna.
Il Napoli parte da una certezza. Il gioco di Sarri. Il tecnico toscano ha avuto un anno di tempo per far assimilare ai calciatori i suoi schemi e per prendere coscienza dai propri errori. Gli altri interpreti della squadra  sono rimasti pressappoco gli stessi e salvo clamorose sorprese dovrebbero restare tali. Anche i “mal di pancia” di qualcuno, con un buon digestivo dovrebbero passare. 
In più è arrivato qualche rinforzo, duttile nel ruolo, di cui si avvertiva già da tempo la necessità e qualchedun altro arriverà entro la fine del mercato. Alla fine non dovrebbero esserci più prime donne.

Poi c’è la superstizione: Higuaìn è un “eterno secondo”. A Madrid ancora ripensano alla “decima” vinta l’anno dopo che l’argentino lasciò il Real, attesa 12 lunghi anni. 
Proviamo a fare noi i conti. Nel 2017 saranno 27 gli anni dall’ultimo tricolore. 

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