Siamo oramai giunti al capolinea. Così come successo nella passata annata, il Napoli si ritrova a giocarsi gran parte della stagione nelle
ultime partite dell’anno, con l’avvicinarsi del caldo e alcuni calciatori
stanchi e forse qualcuno anche con la testa altrove.
Sembra una maledizione, sarà quel senso di masochismo che
pervade noi napoletani, ma sembra che se non ci sudiamo l’agognato traguardo, non ci sia sfizio.
L’anno scorso i ragazzi di Benitez, più o meno di questi
tempi, contesero al Dnipro l’accesso alla finale di Europa League, mentre in Campionato s’apprestavano a giocare
al Tardini di Parma con una squadra già retrocessa. La storia purtroppo racconta che entrambe le
partite non andarono bene e in pochi giorni i partenopei videro sfumare la
finale di Varsavia e allontanarsi il 3° posto in campionato.
Fortunatamente la storia raramente si ripete. Troppe le
differenze tra questo Napoli e quello della passata stagione, troppo molle
quello dell’anno scorso, in confronto a quello gagliardo di quest’anno, senza considerare che prima del posticipo
serale di domenica sera, sarà di scena all’Olimpico la Roma di Totti (più che
di Spalletti), obbligata a vincere con il Chievo nel lunch match della domenica
e chissà che l’orario e la giornata quasi ferragostana non riservino ai
giallorossi solo miraggi di 2° posto. In
ogni caso la scaramanzia dalle nostre parti è d’obbligo.
Per cui sentire da tanti improvvisati napoletanisti, che la squadra di Sarri merita
il 2° posto, che anzi sarebbe un delitto se non fosse così, considerato il
cammino fatto fin qui dagli azzurri, sembra più un modo, alquanto furbesco,
di mettere pressione alla squadra nel tentativo, nemmeno poi tanto
celato, di farla cadere, forse nell’unico
difetto palesato quest’anno in più di una occasione, il cosiddetto “braccino corto” o paura di
vincere che dir si voglia.
Ci sono poi coloro, che ingigantendo le difficoltà dell’incontro, nel tentativo di tenere concentrato l’ambiente,
raccontando di un Torino agguerrito, manco si giocasse la finale di Champions
League, di un Ventura pronto a fare
qualche scherzetto a De Laurentis e di un Immobile recuperato in extremis proprio per castigarci, senza volere, mettono ancor più ansia addosso ai giocatori.
La storia, come detto, difficilmente si ripete. Lo sanno
bene anche i tifosi giallorossi, che troppe volte nell’ultimo mese hanno gioito
negli ultimi minuti. La scampagnata a
Torino non sarà poi così peregrina.
Col Frosinone già retrocesso, vuoi vedere che alla fine
vedremo in campo anche …Grassi!
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