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mercoledì 17 agosto 2016

PASSIONE NAPOLI: Un nuovo inizio

PASSIONE NAPOLI: Un nuovo inizio: E’ ancora bruciante la ferita per la cessione di Higuaìn che si resta increduli al pensiero che stia per iniziare un'altra stagione ma ...

Un nuovo inizio

E’ ancora bruciante la ferita per la cessione di Higuaìn che si resta increduli al pensiero che stia per iniziare un'altra stagione ma a guidare l’attacco del Napoli non ci sarà più il fuoriclasse argentino. Ma si sa “the show must  go on”  lo spettacolo deve continuare, per cui soffermarsi sul come si sia arrivati a questo, se sia stata più colpa del calciatore o del Presidente, sul perché di una scelta che ai piu è sembrata incomprensibile,  oggi appare anacronistico. E’ successo  punto.  E il tifoso per l’amore che deve avere per la  maglia, ha il dovere di guardare avanti.   Già avanti! 
All’unisono esperti e meno esperti hanno attribuito ai bianconeri il sesto scudetto di fila. D’altronde osservano come la Juve + Higuain = corazzata imbattibile, ma si sa quanto azzardato sia applicare la matematica al calcio. La favola Leicester insegna.
Il Napoli parte da una certezza. Il gioco di Sarri. Il tecnico toscano ha avuto un anno di tempo per far assimilare ai calciatori i suoi schemi e per prendere coscienza dai propri errori. Gli altri interpreti della squadra  sono rimasti pressappoco gli stessi e salvo clamorose sorprese dovrebbero restare tali. Anche i “mal di pancia” di qualcuno, con un buon digestivo dovrebbero passare. 
In più è arrivato qualche rinforzo, duttile nel ruolo, di cui si avvertiva già da tempo la necessità e qualchedun altro arriverà entro la fine del mercato. Alla fine non dovrebbero esserci più prime donne.

Poi c’è la superstizione: Higuaìn è un “eterno secondo”. A Madrid ancora ripensano alla “decima” vinta l’anno dopo che l’argentino lasciò il Real, attesa 12 lunghi anni. 
Proviamo a fare noi i conti. Nel 2017 saranno 27 gli anni dall’ultimo tricolore. 

sabato 11 giugno 2016

PASSIONE NAPOLI: Napoli e il solito mercato

PASSIONE NAPOLI: Napoli e il solito mercato: Siamo alle solite. Tanti nomi, troppi. C’è chi non vuole venire a Napoli, c’è chi aspetta offerte più allettanti, chi sceglierà in base al ...

Napoli e il solito mercato

Siamo alle solite. Tanti nomi, troppi. C’è chi non vuole venire a Napoli, c’è chi aspetta offerte più allettanti, chi sceglierà in base al progetto tecnico e poi c’è di mezzo una vetrina come l’Europeo, per accrescere il valore di qualche aspirante cambia -casacca.  
Vanno e vengono i direttori sportivi, qualche direttore  generale, gli allenatori,  ma il problema è sempre lo stesso in casa Napoli.
O si trova l’accordo col giocatore ma non con la società, oppure si raggiunge l’intesa con la società ma non con l’entourage del calciatore.  Quando poi, finalmente si riesce a trovare l’intesa con tutti, ops! ci si dimentica che il mercato chiude ad una certa ora di un certo giorno (vedasi il giallo Soriano dell’anno scorso).
Sembra sempre ballare qualche milioncino di euro nelle trattative del Napoli.  Soprattutto se bisogna spingersi oltre il fatidico tetto dei 10 milioni di cartellino. Il presentimento di molti tifosi, che giorno dopo giorno, si trasforma in amara certezza, è che di tutti i “nomi” ampiamente reclamizzati e pubblicizzati, alla fine di questi non ne  arriverà nessuno. 
Sembra che quando il “nome” diventi di pubblico dominio, c’è già pronta per lui o per la sua  società da qualche parte nel mondo un' offerta migliore di quella del Napoli.  E allora è un rincorrersi di voci, di distanze minime tra le parti, di accordi quasi fatti, in cui mancherebbe solo la firma, come se fosse un semplice dettaglio, e intanto  passano i giorni, le settimane, magari nel frattempo finisce anche il mercato.
Poi arriva lo sceicco di turno e in un paio di giorni, come per magia, trova l’accordo con la società, con l’altra società che l’ ha lanciato, con il calciatore, con suo papà, suo fratello, la sua fidanzata, il suo cane e perfino con la sua colf.  Sarà mica solo una questione di ….soldi!

La sensazione è che difficilmente a Dimaro nel ritiro estivo, si vedranno volti nuovi, a parte Tonelli.
Esattamente il contrario di quello che si aspetta Sarri, che però non può di certo lamentarsi, dopo il sostanzioso adeguamento economico ricevuto solo un mesetto fa. 
Arriveranno, magari a ritiro inoltrato,  calciatori i cui “nomi”, diventeranno di pubblico dominio, solo perché qualcuno li avrà scorti a Castel Volturno a fare le visite mediche, un po’ come successo con Tonelli, ossia calciatori che hanno già firmato e sui quali può essere solo riportata la notizia ufficiale dei soldi spesi per il loro trasferimento, la presenza o meno dei bonus, l’ingaggio e la durata del contratto.  Insomma calciatori non più avvolti da quell’aura di mistero e per questo meno intriganti.

Per cui rassegniamoci all’idea che oltre ai vari  Klaassen,Vrsaljko,  anche i “nomi” di questi giorni: Herrera, Zielinski, Fabinho, Lapadula, Candreva solo per citarne alcuni,  alla fine l’anno prossimo li vedremo con altre maglie, magari a strisce (leggasi Candreva). 
D’altro canto poi i nomi lasciano il tempo che trovano.  Quelli molto pubblicizzati, per settimane o mesi, per farne lievitare il prezzo,  non è mica detto che poi riescano. Occorrono gli innesti giusti come in un mosaico, è il ritornello che ci si sente ripetere da già prima che finisse la stagione.   


A volte anche un giubbotto non di marca, può essere un buon affare, a patto però che ci stia bene addosso!

domenica 15 maggio 2016

PASSIONE NAPOLI: Napoli è Champions

PASSIONE NAPOLI: Napoli è Champions: Cala il sipario su questo campionato. Come da copione il Napoli, frantuma il Frosinone, la cui resistenza  dura comunque quasi un tempo, co...

Napoli è Champions

Cala il sipario su questo campionato. Come da copione il Napoli, frantuma il Frosinone, la cui resistenza  dura comunque quasi un tempo, consegna alla storia Higuaìn, autore della tripletta che serviva per raggiungere il record e festeggia sotto una pioggia invernale  con un San Paolo ridondante di entusiasmo, il ritorno in Champions.
E’ stata una serata quasi magica quella vissuta ieri a Fuorigrotta, in cui tutti i sogni son finiti per avverarsi.  
Certamente quello della squadra, che ritorna senza passare per le forche caudine dei preliminari, nell’Europa che conta.  Chiaramente quello dei tifosi, che dopo la sfortunata stagione vissuta l’anno scorso, avrebbero sottoscritto, come una cambiale in bianco,  qualunque accordo incondizionato ad agosto del 2015 che avesse previsto il 2° posto.
Certamente quello del Pipita, una perla di rara bellezza la rovesciata che lo fa entrare nella leggenda. Come in una favola dal lieto fine, l’eroe più volte si piega, dal rigore fallito contro la Lazio nell’ultima dello scorso Campionato, alla follia di Udine di quest’anno, per poi  trionfare nel tripudio generale.
E poi ancora, il maggior numero di punti in campionato, maggior numero di reti nella stagione, superando le 104 marcature degli ultimi due anni con Benitez in panchina.
Perfino Hamsik, segnando il gol più importante della gara, è entrato nella storia, almeno del calcio Napoli, eguagliando il numero di marcature in campionato di un certo Maradona.  E che dire di Sarri, del suo approdo in Europa atteso una vita, è sembrato Ulisse alla ricerca della sua Itaca.
Forse però il sogno che più di tutti ha reso felice qualcuno, è stato quello del Presidente De Laurentiis. Dopo due anni coi Bilanci privi dei proventi Champions, forse rimpiangendo di non aver ceduto qualche suo pezzo da novanta, non gli sarà sembrato vero che la scommessa Sarri, l’uomo rude venuto dalla gavetta, non certo la primissima scelta, lo abbia portato dove il santone spagnolo aveva fallito. Fortunato e bravo il produttore cinematografico prima a sceglierlo e poi intelligente e lungimirante a difenderlo dalle prime avversità.
Che la festa prosegui. Ci sarà tempo per pianificare il futuro.  Ci sono altri sogni che dovranno realizzarsi e spetterà a breve al Presidente non deludere le tante aspettative intorno alla squadra, che il gioco di Sarri ha alimentato.

Anche se stona in una serata come quella di ieri, una nota polemica per mamma Rai. Il servizio di rete pubblico è sembrato celebrare  più  l’addio al calcio giocato del portiere del Milan Abbiati, (non ce ne voglia), che le gesta dell’argentino entrato nella leggenda. Forse, poi non ha tutti i torti il Calcio Napoli a boicottare  un po’ il cavallo di viale Mazzini.

sabato 14 maggio 2016

PASSIONE NAPOLI: Napoli Frosinone. L'epilogo

PASSIONE NAPOLI: Napoli Frosinone. L'epilogo: Napoli Frosinone dunque sarà l’epilogo del campionato, iniziato male con subito molti nostalgici di Benitez, giocato poi alla grande, rinve...

Napoli Frosinone. L'epilogo

Napoli Frosinone dunque sarà l’epilogo del campionato, iniziato male con subito molti nostalgici di Benitez, giocato poi alla grande, rinverdendo i fasti del Napoli di Vinicio, con qualche rimpianto nelle partite cruciali della stagione e che terminerà, ce l’ auguriamo tutti, con la standing ovation a Higuaìn che entrerà nella storia e l’apoteosi finale, come se si vincesse lo scudetto, con il pubblico a intonare un “giorno all’improvviso”.
Del resto i tifosi napoletani in questo non hanno mezze misure. 
Qualche riflessione tuttavia andrebbe fatta. Si è persa quest’anno una grande occasione o la Juventus  era comunque la squadra più forte e alla fine in ogni caso avrebbe vinto lo scudetto ?
Domande legittime sia negli ambienti più popolari che nei salotti buoni, ma che non trovano risposte univoche. Probabilmente la verità come sempre è a metà del guado.
In un campionato paragonabile più ad una corsa a tappe che ad una classica, La Juve ha fatto come si suole dire il suo, avendo la rosa più completa e ben assortita rispetto a tutte le altre contendenti e ciò nonostante, evidentemente, delle cessioni eccellenti,  che sono state però adeguatamente compensate dai nuovi acquisti.  Di straordinario c’è stato solo la modalità con la quale ha vinto l’ennesimo tricolore, ossia una striscia di vittorie consecutive senza eguali. In altri termini non era tanto in discussione il “se” la Juve avesse vinto o meno il Campionato, quanto piuttosto il “come” lo avrebbe vinto.
E veniamo al Napoli, che ha recitato più di altre comparsate un ruolo da protagonista.  La squadra di Sarri, a detta di tutti, è stata quella che ha espresso il gioco migliore, ma qualcosa, a parte la panchina corta, in alcune partite non ha funzionato. 
Ritornare con la mente a Torino, non al Comunale della scorsa settimana, ma allo Juventus Stadium nel mese di febbraio, fa decisamente male, eppure è proprio da lì che occorre partire per capire “come” e “se” il Napoli avesse potuto riscrive la sua storia.  A volte è proprio dagli errori passati che occorre trarre l’insegnamento per migliorare il futuro.
La classifica continuava a sorridere agli azzurri  prima dello scontro diretto della 25^ giornata. Due punti di vantaggio sui bianconeri era un margine sì risicato, ma che la squadra di Sarri era riuscita a mantenere intatto nelle otto giornate precedenti, non poche. Di queste, le ultime sei trascorse in testa alla classifica.
C’era la possibilità di portarsi a + 5 (virtualmente + 6 per il vantaggio negli scontri diretti), ma il Napoli sembrò accontentarsi, quando invece bisognava avere più coraggio. Beffardo destino attende chi non riesce ad assestare il colpo decisivo. La  zebra trovò la zampata finale che stese il ciuccio e con esso forse le speranze di un’intera città.
Non abbiamo la sfera di cristallo. Non sappiamo cosa sarebbe  successo se il Napoli, sbarazzino e fin troppo incosciente fino ad allora, non avesse proprio a Torino preso fin troppa coscienza di sé, al punto da  speculare sul pareggio. Una cosa  però è certa. Nella vita come nello sport, le motivazioni  rivestono sovente una importanza fondamentale.  Il Napoli forse, non avrebbe fatto i punti della Juve, ma probabilmente anche i bianconeri,  avvezzi sì a vincere ma pur sempre umani, interrotta la striscia di vittorie consecutive  proprio contro i partenopei,  avrebbero mollato un po’ mentalmente  e chissà poi come sarebbe andata a finire con Higuaìn, che forse non avrebbe avuto motivo di uscire di senno con Irrati a Udine e Rizzoli, che forse avrebbe  nel derby della mole applicato il regolamento. 
Forse, chissà !



lunedì 9 maggio 2016

PASSIONE NAPOLI: Champions stiamo arrivando

PASSIONE NAPOLI: Champions stiamo arrivando: Come ampiamente previsto la storia non si è ripetuta (vedi articolo precedente).  Dopo la roboante vittoria della Roma nel lunch match col ...

Champions stiamo arrivando

Come ampiamente previsto la storia non si è ripetuta (vedi articolo precedente).  Dopo la roboante vittoria della Roma nel lunch match col Chievo, il Napoli aveva un solo risultato davanti a sè. 
E’ sceso in campo con l’obiettivo di fare del Toro  un sol boccone e con un superbo primo tempo, come non se ne vedeva da un bel po’ lontano dal San Paolo, ha annichilito i granata, sciorinando un calcio totale degno della “Grande Olanda di Cruijff”.  Del solito  Higuain (sono 33!) e Callejòn le marcature degli azzurri.
Se non si fosse frapposto il palo e l’arbitro, negando un rigore apparso solare sullo stesso argentino, a fine primo tempo si poteva andare anche tutti a vedere Corona in tv nel salotto di Costanzo.
Ma per fortuna, è il caso di dire, la squadra di Sarri ha nel suo Dna  un certo masochismo, per cui come di consueto, non riuscendo a chiudere la partita, ecco che la fa riaprire agli avversari.   In uno dei pochi affondi  del Toro in tutta la gara, arriva al minuto 66’ la rete di Bruno Peres (manco a dirlo, forse l’unico in grado di mettere in difficoltà i partenopei),  con un ricercato quanto fortunoso pallonetto, con Pepe Reina protagonista di un goffo tentativo di smanacciare la palla quel tanto che bastava per non farla entrare in porta. A questo punto della partita il Torino, fino ad allora un semplice sparring partner, inizia a credere in un pareggio che nemmeno il più fiducioso  dei capi ultrà granata avrebbe mai pensato possibile solo alla fine dei primi 45’ minuti.
Per fortuna il Toro, è ben poca cosa lì davanti, ed anche l’ingresso in campo negli ultimi minuti di Ciro Immobile non cambierà il risultato finale.
Il Napoli, ipoteca di fatto il 2° posto ad una giornata dalla fine, con De Laurentiis finalmente pronto a prendere dalla cassaforte di famiglia il contratto da sottoporre per la firma di rinnovo al suo condottiero.
Contro il Frosinone, già retrocesso, infatti nemmeno i bookmaker più audaci bancheranno la non vittoria del Napoli, senza considerare che la Roma, ormai mentalmente rassegnata a giocare i preliminari di Champions, difficilmente se ne tornerà da San Siro con i tre punti.

    


    

sabato 7 maggio 2016

PASSIONE NAPOLI: A Torino per vincere

PASSIONE NAPOLI: A Torino per vincere: Siamo oramai giunti al capolinea. Così come successo nell’annata passata, il Napoli si ritrova a giocarsi un gran parte della stagione nell...

A Torino per vincere

Siamo oramai giunti al capolinea. Così come successo nella passata annata, il Napoli si ritrova a giocarsi gran parte della stagione nelle ultime partite dell’anno, con l’avvicinarsi del caldo e alcuni calciatori stanchi e forse qualcuno anche con la testa altrove.
Sembra una maledizione, sarà quel senso di masochismo che pervade noi napoletani, ma sembra che se non ci sudiamo  l’agognato traguardo, non ci sia sfizio.   
L’anno scorso i ragazzi di Benitez, più o meno di questi tempi, contesero al Dnipro l’accesso alla finale di Europa League,  mentre in Campionato s’apprestavano a giocare al Tardini di Parma con una squadra già retrocessa.  La storia purtroppo racconta che entrambe le partite non andarono bene e in pochi giorni i partenopei videro sfumare la finale di Varsavia e allontanarsi il 3° posto in campionato.
Fortunatamente la storia raramente si ripete. Troppe le differenze tra questo Napoli e quello della passata stagione, troppo molle quello dell’anno scorso, in confronto a quello gagliardo di quest’anno,  senza considerare che prima del posticipo serale di domenica sera, sarà di scena all’Olimpico la Roma di Totti (più che di Spalletti),  obbligata a vincere con il Chievo nel lunch match della domenica e chissà che l’orario e la giornata quasi ferragostana non riservino ai giallorossi  solo miraggi di 2° posto. In ogni caso la scaramanzia dalle nostre parti è d’obbligo.
Per cui sentire da tanti improvvisati  napoletanisti, che la squadra di Sarri merita il 2° posto, che anzi sarebbe un delitto se non fosse così, considerato il cammino fatto fin qui dagli azzurri, sembra più un modo, alquanto  furbesco,  di mettere pressione alla squadra nel tentativo, nemmeno poi tanto celato, di  farla cadere, forse nell’unico difetto palesato quest’anno in più di una occasione,  il cosiddetto “braccino corto” o paura di vincere che dir si voglia.  
Ci sono poi coloro, che ingigantendo le difficoltà dell’incontro,  nel tentativo di tenere concentrato l’ambiente, raccontando di un Torino agguerrito, manco si giocasse la finale di Champions League, di un Ventura pronto a fare qualche scherzetto a De Laurentis e di un Immobile recuperato in extremis proprio per castigarci,  senza volere, mettono ancor più  ansia addosso ai giocatori.
La storia, come detto, difficilmente si ripete. Lo sanno bene anche i tifosi giallorossi, che troppe volte nell’ultimo mese hanno gioito negli ultimi minuti. La scampagnata a Torino non sarà poi così peregrina.

Col Frosinone già retrocesso, vuoi vedere che alla fine vedremo in campo anche …Grassi!

martedì 3 maggio 2016

PASSIONE NAPOLI: Doppio Higuain

PASSIONE NAPOLI: Doppio Higuain: E’ decisamente lui l’anima di questa squadra. Anche ieri sera è bastato lui con altre due nuove perle da aggiungere alla sua personale coll...

Doppio Higuain

E’ decisamente lui l’anima di questa squadra. Anche ieri sera è bastato lui con altre due nuove perle da aggiungere alla sua personale collana, già impreziosita da 30 gioielli. Ne servono altri 3 per entrare nella leggenda del campionato italiano e aggiornare gli annuari.  Nordhal è a quota 35! 
Naturalmente è molto più importante l’obiettivo della squadra.  La dea bendata ha nuovamente favorito i giallorossi vittoriosi a Genova,  come al solito nei minuti finali, mentre al San Paolo al minuto 85’ si consumava il più classico dei gollonzi, per la serie se non ci riuscite, magari perché proprio non volete intossicarci la serata, no problem,  vi aiutiamo noi a segnare. 
Al di là comunque di questo episodio, che sembrava aver riaperto la partita e che calamiterà l’attenzione  del Militello di Striscia la notizia,  il Napoli ha sempre controllato agevolmente il match, sfiorando in più occasioni la rete, in particolare con Allan che ha colpito la traversa e poi con El Kaddouri,  con risposta miracolosa di Sportiello.
Lo scarso pubblico affluito sugli spalti, dunque ha assistito ad un’ altra importante prova degli azzurri, che a Fuorigrotta, quasi mai hanno sofferto, anche con avversari  ben più blasonati.  Il risultato poteva essere molto più rotondo se solo gli  azzurri fossero stati più cinici sotto porta.  Il record di 104 reti stagionali stabilito nelle ultime due stagioni con Benitez in panchina vacilla.  Siamo giunti a quota 100.
La piovosa serata del san Paolo, più autunnale che primaverile,  ha ristabilito  alla fine i due punti di distanza dalla Roma, ma molto probabilmente occorrerà andare a vincere a Torino (sponda granata) domenica prossima per ipotecare la Champions diretta, perché c’è da scommetterci che anche questa volta la Roma vincerà negli ultimi minuti la sua partita con il Chievo e indovinate con chi ?


lunedì 25 aprile 2016

Beffa finale

E’ successo quello che nessuno poteva neanche lontanamente immaginare.  
Il Napoli, così come successo  con la Juve, nei minuti finali subisce il gol della sconfitta. A Torino, fu scavalcato in classifica,  abbandonando, prima ancora mentalmente, le velleità scudetto. A Roma rischia anche di perdere il secondo posto,  che vale la partecipazione diretta alla prossima Champions League, o per dirla alla napoletana, “rischia  e perder  a Felippo e o’ panaro”.  
Come in un film di Hitchcock, i napoletani non riescono a svegliarsi da questo brutto incubo. Sembra che una trama, già scritta, voglia di nuovo il Napoli andarsi a giocare i preliminari di Champions,  vendere ancor prima il più forte calciatore della sua  recente storia e accanirsi sulle coronarie dei tanti tifosi, che oramai non sanno con chi prendersela.  
E già, questa volta l’arbitro non c'entra nulla, come ininfluente fu “l’Orsato maledetto”  a Torino.  E allora ? di chi è la colpa?  “Sicuramente i giocatori, che non hanno la personalità, per non dire gli attributi, in certe partite”, tuoneranno i soliti soloni, che a stento avranno visto l’intera partita, impegnati come erano a festeggiare la “Liberazione”.   “No la responsabilità se la deve prendere tutta il Presidente!”, griderà  Totonno al bar, reo di non avere speso a gennaio, o meglio di aver preso un certo Grassi,  che oggi sedeva in panchina, mentre la Roma nella sessione invernale comprava niente popò di meno che El Shaarawi e Perotti.  A nulla servirà la replica del compagno di merende, che obietterà come la presenza  in campo dei due giallorossi non sia stata poi  così notata.
Ah ci sono!  il colpevole è Higuain,  che ha sbagliato un paio di gol o meglio è il solito portiere di turno che quando vede la nostra maglia, non importa di che colore,  si esalta  sfoggiando prestazioni  degne del cinematografico  Spiderman.
Chissà forse occorre dar voce a quel ragazzino che tira ancora calci al pallone nell’oratorio. “O’ President, anziché continuare il silenzio stampa, che ormai  se capit  ca’ non porta bene,  porti invece la squadra a Pompei nel santuario della Madonna.  Vuoi vedere che alla prossima partita a segna’  il gol vittoria negli ultimi minuti è proprio il Napoli mentre la Roma invece lo subirà”.   
Dopotutto se c’è una giustizia divina ….




domenica 24 aprile 2016

PASSIONE NAPOLI: Roma - Napoli

PASSIONE NAPOLI: Roma - Napoli: Già Roma  Napoli per blindare il 2° posto in classifica. Il Napoli potrà giocare avendo a disposizione due risultati su tre, ma guai a fare ...

Roma - Napoli

Già Roma  Napoli per blindare il 2° posto in classifica. Il Napoli potrà giocare avendo a disposizione due risultati su tre, ma guai a fare calcoli. Il rischio sarebbe quello di rivedere un'altra partita come quella di Torino contro la Juve di qualche mese fa, con la beffa finale. E il Napoli non può permettersi di buttare alle ortiche quanto di buono fatto vedere fin qui. Sarri, sa bene l'importanza della posta in gioco e anche per questo difficilmente cambierà gli interpreti che più di tutti hanno portato la squadra ad occupare il posto nobile accanto al capotavola. Per cui, difficilmente, riproporrà dal 1° minuto il folletto belga Mertens, autore di una tripletta nella goleada inflitta al Bologna in settimana, mentre per Gabbiadini, dopo la vetrina di queste ultime partite,  il ritorno in panchina è scontato.
Sarà anche la partita che vedrà il ritorno in campo di Higuain, dopo i tre turni di squalifica. Il capocannoniere della serie A vorrà dimostrare tutto il suo valore, marcando il cartellino per inseguire almeno i suoi obiettivi personali, la scarpa d'oro, ancora raggiungibile,  e il record di reti in campionato di Nordhal. Contro si troverà forse, per qualche scampolo di partita, quel Francesco Totti, protagonista assoluto delle vicende romane e non solo di queste ultime settimane, insieme al suo tecnico Spalletti.
Speriamo che alla fine, per lo spettacolo, non prevalga da ambo le parti la paura di perdere e si assista così ad una partita all'insegna del "non facemoce del male", dal momento che anche la Roma in un ottica 3° posto si dovrà guardare bene dal ritorno dell'Inter, ieri vittoriosa in rimonta con l'Udinese.